giovedì 24 dicembre 2015
giovedì 5 novembre 2015
FIAB INCONTRA LA CITTADINANZA DI SPINEA
FIAB INCONTRA LA CITTADINANZA
DI SPINEA
Fiab Spinea AmicaBici organizza
un incontro pubblico
con la cittadinanza di Spinea
venerdì 20 novembre
alle ore 20.45
Sarà un'opportunità per Fiab Spinea di farsi conoscere meglio da quei cittadini che ancora non sanno dell'esistenza del Gruppo Fiab Spinea AmicaBici
Sarà anche una bella occasione per informare la cittadinanza sulle prospettive di miglioramento, dal punto di vista di Fiab Spinea AmicaBici, sulla ciclo-viabilità a Spinea.
Nel corso della serata sarà presentato il video:
VIAGGIO IN ISLANDA con la presenza dei protagonisti:
clicca qui sopra per vedere in anteprima di cosa si tratta
Angelo Sentieri e Marco Filipetto in un autoscatto |
in Islanda in bicicletta.... |
una delle meravigliose foto che potrete ammirare |
Etichette:
Incontro pubblico
Ubicazione:
Spinea VE, Italia
mercoledì 10 giugno 2015
ANDIAMO IN BICI
Andiamo in bici.it è il portale nazionale di FIAB dove con un semplice click può trovare la vacanza, l'itinerario che fa per te, da fare quest'estate o per tutto l'anno in tutte le sedi e delegazioni FIAB del territorio nazionale.
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mercoledì 8 aprile 2015
17 MAGGIO - LE FRESCHE VIE DELL'ACQUA - PORTOGRUARO
PORTOGRUARO
LE FRESCHE VIE DELL'ACQUA E DELL'ANTICA QUERCIA
Caratteristiche idrogeologiche del territorio La farnia di Villanova S. Antonio
Al centro della località di Villanova Sant’Antonio, presso l’antica chiesa dedicata al santo omonimo, si erge una possente quercia secolare (alta 15 m e 7,40 m di circonferenza) dichiarata monumento naturalistico di interesse nazionale. L’età della gigantesca pianta viene stimata intorno ai cinque/sette secoli. L’albero riveste una notevole valenza naturalistica e paesaggistica essendo un solitario testimone dell’antica foresta che copriva in parte il nostro territorio; nello stesso tempo però assume anche un importante valore storico in quanto sotto alle sue fronde si riuniva la vicinia, il consiglio dei capifamiglia, una sorta di attuale Consiglio Comunale che deliberava sulle questioni relative alla comunità locale.
Gorgo
L’abitato di Gorgo è un suggestivo ed antico borgo rurale. Il toponimo si origina in epoca romana, quando il territorio era attraversato dalle impetuose acque di un ramo del Tagliamento attualmente scomparso. Siamo così entrati nel parco letterario descritto da Ippolito Nievo, nelle “ Le confessioni d'un italiano “ : Fratta e il suo castello (oggi solo rovine) si trovano nelle immediate vicinanze. Sempre nei pressi si può visitare l’edificio dedicato a Santa Cristina risalente al 1329. Questa “Chiesa”, circondata da un ultracentenario bosco di tigli, olmi, platani e robinie, in realtà non è mai stata consacrata. Oggi viene utilizzata per manifestazioni culturali di vario tipo.
Mulino di Boldara
Il mulino di Boldara, in funzione fino agli anni sessanta, sorgeva nel bel mezzo di una palude alimentata dalle acque del Lemene. Il mulino era dotato di tre ruote che azionava una sega ed un follo per la battitura dei panni di lana.
Cordovado è un antico borgo medievale annoverato tra i “Borghi più belli d’Italia”. Presenta un nucleo storico ben conservato con il castello (XI secolo) che il Patriarcato di Aquileia eresse per difendere il territorio dalle scorrerie degli Ungari sulle vestigia di un castrum romano posto a guardia di un guado della via Augusta su un ramo del Tagliamento. Notevoli anche le dimore gentilizie al suo interno, alcune risalenti al XIII e XIV secolo altre di origine settecentesca.
Fontana di Venchiaredo
Al confine con Sesto al Reghena, si trova la famosa fontana di Venchiaredo, circondata dagli alberi di un piccolo ma piacevole bosco. E’ parte del parco letterario che richiama i luoghi descritti da Ippolito Nievo ne "Le confessioni di un italiano": “ v’è una grande e limpida fontana che ha anche voce di contenere nella sua acqua molte qualità refrigeranti e salutari. Ma la ninfa della fontana non credette fidarsi unicamente delle virtù dell’acqua per adescare i devoti e si è recinta d’un così bell’orizzonte di prati di boschi e di cielo, e d’una ombra così ospitale di ontani e saliceti che è in verità un recesso degno del pennello di Virgilio … “
Nievo cap. V : “ Lucillo e la contessina Clara entrarono dunque nel mulino, ma non ci trovarono alcuno benché il fuoco scoppiettasse tuttavia in mezzo alle ceneri…La Clara arrossì tutta sotto gli sguardi del giovane. Era la prima volta che, in una stanza e alla piena del fuoco, riceveva nel cuore il loro muto linguaggio d’amore… “
E’ un complesso molitorio di origine medievale. Si tratta di due mulini sul fiume Lemene, il più antico è citato per la prima volta in documenti del 1432, mentre il più recente risale alla fine del XIX sec. Il complesso, che un tempo faceva girare anche sei ruote, era legato all'Abbazia di Sesto al Reghena e a Cordovado. Funzionavano al suo interno una macina da cereali, una sega da legname e pestelli per battere le fibre di lino. Il paesaggio, dominato dalla roggia con le sue acque cristalline e il fondo di ghiaia bianca e circondato da campi chiusi (gli alberi marcano i confini) tipici della tradizione friulana, è molto bello. Il mulino oggi è sede di una piccola esposizione museale di macchinari risalenti agli anni ’20.
Chiesetta campestre di San Pietro
Come i vicini Molini di Stalis, anche la Chiesetta campestre di San Pietro viene citata la prima volta in una Bolla papale del 1182 che sancisce l’autonomia dell’Abbazia di Santa Maria di Sesto dal Vescovo di Concordia, confermando i suoi possedimenti, tra i quali anche la nostra piccola Chiesetta.
Sesto al Reghena
La città nasce nel 2 a.C. come mansio (stazione militare) o corte (avamposto di sorveglianza ) e viene chiamata Sextus poiché posta a sei miglia sulla via che da Iulia Concordia portava al passo Monte Croce carnico (Austria). L’Abbazia benedettina di Santa Maria di Sesto (detta anche “in Sylvis” perché a quel tempo immersa in una vasta foresta) che ora la domina fu fondata nel 730 da duchi longobardi che la donarono nel 762 ai Benedettini. Nell'899 gli ungari la distrussero, ma l'abbazia venne riedificata con possenti fortificazioni e una guarnigione militare nel X secolo. Nel Medioevo la città visse un periodo di grande splendore con l'annessione dell'Abbazia e dei suoi territori nel dominio feudale del Patriarcato di Aquileia . Venezia invase militarmente il Friuli nel 1418, quando l’abazia era già in decadenza e, quando i benedettini se ne andarono, vi istituì la Commenda gestita da prelati del patriziato veneto residenti altrove.
Vi si accede passando sotto la torre Grimani (l’unica superstite delle sette che difendevano le mura) là dove fino al Settecento vi era il ponte levatoio. Di fronte s’innalza la torre campanaria, scandita da lesene, che è la trasformazione della massiccia torre vedetta. L’edificio in mattoni a sinistra è l’antica cancelleria abbaziale (ora scuola materna), sede della giurisdizione civile; a destra v’è la residenza degli abati (oggi sede municipale) d’impianto rinascimentale sulla cui facciata si conservano gli stemmi affrescati di quattro abati commendatari. L’Abbazia, che sostituì la chiesa primitiva posta nel suo lato sud, ha nella parte frontale un’originalissima loggetta che serviva da foresteria, un vestibolo completamente affrescato con opere rinascimentali quali il ciclo dantesco dell'Inferno e del Paradiso e quello di San Michele. Dal vestibolo si passa nell'atrio a tre navate di età romanica con affreschi del Duecento e poi alla solenne chiesa con affreschi di scuola giottesca e alla cripta con l’urna longobarda di S.Anastasia e il capolavoro marmoreo dell’annunciazione.
Laghi di cinto
A Cinto Caomaggiore il sottosuolo è attraversato da un ramo del Tagliamento che alimenta le diverse risorgive ed in particolare "i Laghi di Cinto", ex cave di ghiaia oggi allagate. Questi laghetti artificiali sono ricchi di fauna acquatica e fanno da tappa per molti volatili. Qui si trova l’Oasi Naturalistica Cà del Lago. Un sentiero costeggia il lago lungo tutto il suo perimetro e permette di immergersi in un ecosistema raro ed unico nel suo genere con presenze faunistiche (Lana di lataste ) e floreali (L’Anemone Bianca, il Salice, l’Acero Campestre, l’Ontano Nero….) particolari .
L'origine di Summaga, datata X-XI secolo è dovuta alla fondazione di un monastero costruito dai Vescovi della vicina Concordia. Del monastero non vi sono più tracce ad eccezione dell'Abbazia di Santa Maria Maggiore, ricca di affreschi e opere d'arte. Dal 1444 non è più attestata la presenza di monaci benedettini, per cui l'ingente patrimonio fondiario fu gestito, come a Sesto, da vari abati commendatari di famiglie veneziane.
Concordia Sagittaria
Il sito mostra tracce di frequentazione fin dal X secolo a.C. . Ma la città di Iulia Concordia (“Sagittaria” è solo un’aggiunta del secolo scorso per ricordare la fabbrica di frecce) fu fondata dai Romani solo nel 42 a.C. circa in una ragione dove da secoli era già in atto la penetrazione romana. I romani così vollero dare una sistemazione ai veterani delle guerre e creare un baluardo difensivo sul confine orientale, all’incrocio di due strade importanti come la via Annia e la via Postumia (Nella piazza davanti alla Cattedrale è stato recentemente portato in luce un tratto di strada romana che usciva dalla porta orientale e conduceva in Via Annia ). Concordia fu coinvolta, a partire dal III secolo d.C., nelle guerre per contrastare le sempre più frequenti e rovinose invasioni barbariche. Il Cristianesimo si diffuse gradatamente a Concordia, favorito dai frequenti contatti con l’Oriente dovuti all’attività commerciale e agli spostamenti delle truppe militari. La ricchezza della vita culturale e religiosa dei primi secoli del Cristianesimo (sede vescovile dipendente dal Patriarcato di Aquileia dal 389 d.C.) dà credibilità storica alla tradizione dei 72 martiri concordiesi uccisi durante la persecuzione di Diocleziano del 304 d.C. . Alla metà del V sec. d.C. gli Unni di Attila, dopo aver distrutto Aquileia, posero l’assedio a Concordia e la rasero al suolo. L’eredità di Concordia venne quindi raccolta dalla Chiesa che divenne la sola istituzione capace di mantenne viva l’identità storico - culturale di Concordia, anche nelle drammatiche vicende delle invasioni barbariche.
I resti attuali più importanti si trovano nella Piazza della Cattedrale di Santo Stefano. Si tratta di un complesso di monumenti che comprende a destra due sepolcreti pagani a tre nicchie ciascuno con davanti uno dei più antichi monumenti cristiani del Veneto una trichora, edificio a tre absidi, eretto originariamente all’inizio del IV sec. d.C. per onorare le reliquie di martiri e poi divenuto, con l’aggiunta di un avancorpo a tre navate, una piccola basilica. A questa prima chiesa altomedievale si sostituì alla fine del IV sec. una più grande Basilica
utilizzata fino alla seconda metà del VI sec. d.C.. Fu distrutta da un incendio e sulle sue macerie si depositarono circa 2 metri di sabbia portata da varie alluvioni, sopra cui alla fine del X sec. sorse l’attuale Cattedrale. L’edificio è costituito da tre navate con colonne romane in marmo e ha un abside decorata a mosaico policromo di finissima fattura. Sul suo fianco settentrionale nel 1168 fu costruito il bellissimo Battistero che fu affrescato con figure di santi e storie della Bibbia. documento in pdf puoi aprire il documento per la stampa LE FRESCHE VIE DELL'ACQUA |
martedì 7 aprile 2015
PRIMAVERA A VALLE DELL'AVERTO - OASI WWF -
Programma di massima:
Ritrovo: ore 8,45 P. Municipio Spinea
Percorso: Spinea, Oriago, Via Lago di Candia, Gambarare, Via
dei Campi, Porto Menai, argine del Novissimo, Valle Averto.
Visita guidata all’oasi WWF di Valle dell’Averto – Pranzo
al sacco.
Seguono due interessanti visite:
-
Lova: visita
guidata alla storica idrovora detta “Machinon”;
-
Sambruson: novità! “Antiquarium” resti della presenza
romana e delle due importanti Vie Annia e Popilia
(visita guidata con archeologa);
Ritorno: Porto Menai, Mira Taglio, Mira
Porte, Riscossa, Oriago, Spinea.
Rientro: ore 18,30 circa
Lunghezza: km 42 circa (alcuni Km di sterrato buono).
Contributo:
soci: € 10
non soci: € 12
I
iscrizioni a Spinea:
dinori.rr@gmail.com
3387145056
simioniste_1@libero.it
3887940967
Iscrizioni: in sede
(Mestre)
ü
martedì
dalle 15.30 alle 18.00
ü giovedì dalle 18.00
alle 20.00
ü venerdì dalle 15.30
alle 18.00
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Prossima uscita 3 maggio clicca qui VEDI PROGRAMMA
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domenica 15 marzo 2015
CALENDARIO INIZIATIVE 2015
FIAB SPINEA “AMICA BICI”
Per dar modo di organizzare, per tempo, le
uscite comunichiamo:
Domenica 19 Aprile: Biciclettata fra i quartieri
(Organizzata
dal Comune di Spinea)
Domenica 26 Aprile: PRIMAVERA ALL’OASI
DEL WWF DI VALLE
AVERTO e tante altre cose
(Organizzata da Fiab Spinea che tra poco pubblicherà il programma dettagliato).
Domenica 3 Maggio: QUELLO CHE NON
CONOSCETE
SULL’ACQUA
CHE VENEZIA HA BEVUTO
PER 500
ANNI. Un’autentica “riscoperta”
della
Seriola Veneta (da Dolo ai Moranzani) e
della sua
storia.
(Organizzata da FIAB Spinea e FIAB Mestre e inclusa nel calendario
gite 2015 di FIAB Mestre).
Domenica 10 Maggio: BIMBIMBICI 2015.
GIRO DEI PARCHI DI SPINEA CON
FAMIGLIE E BAMBINI.
(Organizzata da FIAB
Spinea: molto gradita e partecipata lo scorso anno).
Domenica 17 Maggio: ANELLO DI
PORTOGRUARO. Per
conoscere i
fiumi Reghena e Lemene, antichi borghi, vecchi
mulini, una quercia plurisecolare, un’Abbazia
medioevale e testimonianze dell’impero romano.
(Organizzata
da FIAB Spinea e FIAB Mestre e inclusa nel calendario 2015 - Pullman più
carrello bici).
Domenica 31 Maggio: “Una
bici, un forte, un parco, un passo
e
gli aquiloni”. Biciclettata
di primavera proposta dagli “Amici del Graspo de Ua”.
(Seguiranno,
per tempo i programmi dettagliati).
se volete potete cliccare sulla locandina qui sotto per ingrandirla e stamparla
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